Il
nuovo Isee, varato il 3 dicembre scorso, Giornata Internazionale per
i Diritti delle Persone con Disabilità, è beffardamente
discriminante ed iniquo proprio nella misurazione dei redditi delle
stesse persone disabili e delle loro famiglie.
Non
intendiamo fare una battaglia allo strumento Isee in quanto tale, ma
ciò che il Governo ha recentemente regolamentato risulta essere, a tutti gli effetti, uno
strumento per far cassa proprio sui cittadini economicamente più
esposti e fragili perché ciò che, per colmare uno svantaggio, con
una mano viene dato, con l'altra viene ripreso!
Dall’8
Febbraio 2014 infatti tutti coloro che tenteranno di accedere, a
condizioni agevolate per prestazioni sociali dovranno presentare il
nuovo ISEE (Indicatore della Situazione Economica Equivalente) come
regolamentato dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri
del 5 dicembre 2013, n. 159, pubblicato in Gazzetta Ufficiale Serie
Generale n.19 del 24-1-2014, il quale
dovrà includere, e considererà reddito, qualsiasi supporto in
denaro che lo Stato eroga, inclusi quelli nati per la rimozione degli
“ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della
persona umana” (Art. 3 della Costituzione Italiana)
Pertanto
tra i supporti che verranno considerati reddito sono incluse anche
tutte le somme fiscalmente esenti come quelle di cui le persone
beneficiano per finalità assistenziali o risarcitorie, incluse:
- pensioni di invalidità
- indennità di accompagnamento, di frequenza, di comunicazione erogate agli invalidi civili, ai ciechi civili e ai sordomuti
- supporti in denaro per l’assistenza domiciliare erogato in forma indiretta alle persone con disabilità
- assegni di cura erogati a persone non autosufficienti
- supporti economici per il trasporto di persone con disabilità
- pensioni sociali
- pensioni di guerra
- assegni percepiti per il mantenimento dei figli
- borse di studio corrisposte a studenti universitari
- rendite erogate dall’INAIL per invalidità o per morte
- buono casa erogato in denaro
e
persino…
- i sussidi a favore degli hanseniani, ossia alle persone affette da lebbra!
Per
questo motivo proponiamo un ricorso collettivo al quale potranno
partecipare tutti gli interessati indipendentemente dalla loro
residenza, mirato al riconoscimento di incostituzionalità dello
stesso decreto.
Il
ricorso contro l’Amministrazione dello Stato – Presidenza del
Consiglio dei Ministri, Ministero del Lavoro e Ministero
dell’economia e Finanza - verrà presentato presso il TAR del Lazio
che per la sua particolare giurisdizione territoriale, potrà
esprimersi per tutto il territorio nazionale.
Seguirà
la nostra causa il Prof. Federico Sorrentino, noto avvocato
costituzionalista e docente universitario.
I
tempi utili per la presentazione del ricorso sono molto ravvicinati,
in quanto legati alla recente pubblicazione, sulla Gazzetta
Ufficiale, della norma che intendiamo contestare.
Dobbiamo
quindi attivarci immediatamente e informare quante più persone
possibile, soprattutto se sprovviste di Internet.
Per
chi intendesse partecipare è necessario procedere alle seguenti
azioni:
- Compilare il seguente modulo di adesione, entro il 28 Febbraio 2014
- Per coloro che potranno raggiungere Roma, dove ha sede lo studio del Prof. Sorrentino, procedere al pagamento della quota pro-capite omnicomprensiva di euro 150 per le spese legali e alla firma del mandato, entro il 7 Marzo, nei giorni e negli orari che lo stesso legale ci indicherà
- Per coloro che non sono in grado di recarsi a firmare il mandato e pagare la propria quota presso lo studio di Roma, compilare una procura speciale (clicca qui per scaricare il modulo da compilare) che dovrà essere redatta da un Notaio. La spesa indicativa è di 120 euro, che potrà essere suddivisa nel caso di più firmatari (per es.: n. 10 firmatari a 12 euro ciascuno), quindi vi invitiamo ad accordarvi per condividere e ridurre le spese recandovi da un unico Notaio.
- Tenersi costantemente informati attraverso il blog stop-al-nuovo-isee ed il gruppo Facebook STOP AL NUOVO ISEE- Ricorso collettivo nazionale
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